In cosa consiste?
L’implantologia orale è quella branca dell’odontoiatria che si occupa di sostituire i denti mancanti con altrettante radici sintetiche ancorate nell’osso che possono sostenere denti singoli, gruppi di denti o possono anche fungere da supporto per una protesi completa (la cosiddetta dentiera).
Occorre ricordare che l’utilizzo della soluzione implantare permette di conservare integri i denti naturali adiacenti allo spazio da colmare in quanto la protesizzazione degli impianti non coinvolge, se non di rado, anche i denti naturali.
L’obiettivo di qualsiasi tipo di impianto è quello di conseguire una completaosteointegrazione, termine di derivazione latina che indica la fusione di un “elemento” all’osso.
Attualmente sono preferiti gli impianti in titanio puro o in una lega di questo metallo poichè esso non provoca reazioni di rigetto nè reazioni da corpo estraneo.
Ricordiamo che, quando nell’organismo è presente un corpo estraneo, si può verificare un processo di organizzazione oppure una reazione immunitaria (antigene-anticorpo). Quest’ultima, detta anche reazione di rigetto, si verifica quando nel corpo estraneo sono presenti delle proteine e non ha quindi luogo con materiali implantari in cui le proteine sono assenti.
Il Titanio inoltre non provoca neppure reazioni da corpo estraneo, ma stabilisce con l’osso una connessione diretta che è alla base dell’osteointegrazione.
Pertanto il materiale implantare è un fattore importante nel raggiungimento dell’organizzazione tra tessuto osseo e impianto.
Talora tuttavia (in non più del 5% dei casi), per motivi che non sono sempre perfettamente noti e prevedibili, questo processo di connessione diretta tra osso ed impianto non si verifica, per cui l’impianto non può sostenere la protesi e deve essere rimosso.
Molte volte si forma un tessuto fibroso intorno all’impianto che è per l’appunto responsabile di una fibrointegrazione. Frequentemente, a discrezione dell’operatore, sarà possibile sostituire l’impianto andato perso con uno avente diametro maggiore e/o caratteristiche di superficie differenti.
Per sostituire tessuti mancanti (osso o gengiva) o perfino elementi dentari possono essere utilizzati materiali autologhi cioè derivanti dallo stesso organismo umano che necessita del trapianto. Ad esempio si può utilizzare osso della cresta iliaca (anca) per aumentare la dimensione dell’osso a cui verrà ancorata la protesi, tecnica ricostruttiva che si è dimostrata clinicamente valida.
Inoltre è possibile utilizzare osso “di banca” prelevato da individui diversi della nostra stessa specie (materiale omologo) o ancora osso devitalizzato o altri tessuti provenienti da altre specie (materiale eterologo).
Questa procedura viene definita da alcuni trapianto d’osso, ma sarebbe più opportuno chiamarla innesto d’osso.
Il trapianto vero e proprio è la sostituzione di un organo con un altro organo proveniente da un organismo biocompatibile. Gli impianti sono realizzati esclusivamente con materiali alloplastici, cioè estranei che sono essenzialmente: metalli, materiali di origine minerale (ceramic he in senso lato) e materiali sintetici.
Il vantaggio di queste sostanze consiste nella loro disponibilità praticamente illimitata, nell’assenza di problemi relativi al loro prelievo, nonchè nella possibilità di migliorare costantemente le loro caratteristiche fisiche e chimiche.
Esistono casi non operabili ?
Teoricamente non esistono situazioni non risolvibili. Praticamente però è necessario, come in altre branche della medicina, che il medico abbia sia una conoscenza approfondita di tutte le possibili soluzioni tecniche sia un’esperienza importante nella loro applicazione.
I limiti di intervento dipendono dalle capacità e dalla conoscenza implanto-protesica del medico e dalla situazione ossea occlusale e dei tessuti molli del paziente. Alcune tecniche richiedono capacità operative specifiche frutto dell’esperienza che permette di affrontare e superare i problemi con soluzioni non facilmente codificabili.
Tecnologia all on four
Nei casi in cui vi sia la necessità di sostituire arcate dentarie intere, vi è la possibilità di effettuare l’implantologia a carico immediato con l’utilizzo della tecnologia ALL ON FOUR.
Rispetto all’intervento tradizionale che prevede di lasciare per qualche mese l’impianto libero da ogni carico masticatorio, in quello a carico immediato si applica immediatamente la protesi permettendo al paziente di masticare normalmente.
In una sola giornata (due sedute) sarà possibile, grazie all’utilizzo del computer che effettua analisi della TAC ricostruendo tridimensionalmente l’osso residuo, il posizionamento protesico anche nelle due arcate.
Vantaggi e possibilità
Essenzialmente per la perdita dei denti naturali che avviene nella maggior parte dei casi per la malattia parodontale (piorrea), o per un trauma.
In sostituzione degli elementi persi si inseriscono degli impianti (viti) ai quali vengono ancorate protesi fisse o mobili.
E’ da sottolineare che così come è importante che il chirurgo inserisca le viti nel miglior modo possibile, è altresì necessario che la parte protesica sia curata nei minimi particolari per ottenere un successo duraturo nel tempo.
Concetti come equilibrio, occlusione e postura si devono tenere in debita considerazione nello sviluppo e realizzazione di un implanto-protesico.
Non esiste un limite di durata nel tempo dell’impianto. Se il progetto e la realizzazione del manufatto implanto-protesico vengono eseguiti secondo protocolli precisi ed efficaci, il minimo di aspettativa è di 20/25 anni.